William Faulkner nasce a New Albany, nel Mississippi. Tra i suoi romanzi più famosi, ricordiamo L'urlo e il furore (1929), Mentre morivo (1930), Luce d'agosto (1932), Gli invitti (1938) e Assalonne, Assalonne! (1936). Faulkner fu anche uno scrittore prolifico di romanzi brevi: la sua prima raccolta, Queste 13 (1931), comprende alcune delle sue storie più conosciute. Durante gli anni '30, nel tentativo di guadagnare qualche soldo, Faulkner ebbe l'idea di Santuario, un romanzo che oggi verrebbe definito "pulp" (pubblicato per la prima volta nel 1931).Faulkner ricevette il Premio Pulitzer per Una favola, e vinse il National Book Award (postumo) per la sua The collected stories.Faulkner è stato anche un apprezzato autore di romanzi polizieschi.Nei suoi ultimi anni Faulkner...
L'uso di Quentin Compson come personaggio principale (se non addirittura il fulcro) del romanzo lo rende una sorta di complemento del precedente lavoro di Faulkner L'urlo e il furore, che racconta la storia della famiglia Compson, con Quentin come protagonista (o uno di essi). Sebbene non vi sia mai un esplicito riferimento ai fatti di quel romanzo, gli allusivi temi soggiacenti dell'ascesa e della caduta, del potenziale incesto, delle ossessioni familiari sono paralleli a quelli che condurranno Quentin e la signorina Rosa Coldfield ad assistere all'incendio dei Sutpen's Hundred. In maniera più ancora stringente, proprio l'identità di Quentin con il personaggio de L'urlo e il furore può essere considerata il focus attraverso il quale interpretare il carattere, l'animo e le pulsioni del personaggio con cui egli si identifica nel racconto, Henry.[10]
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È celebre per opere narrative provocatorie, di grande impatto psicologico, talvolta sperimentali e collegate alla grande tradizione inglese del novecento, soprattutto James Joyce e Virginia Woolf. Secondo alcuni, con certi scritti minori per la verità ingenerosamente poco considerati, è stato uno degli anticipatori del genere pulp, che sarebbe arrivato molto tempo dopo. "L'urlo e il furore" è considerato il suo capolavoro, al pari del romanzo "Gli invitti", successivo al primo e pubblicato quando ormai aveva raggiunto una certa credibilità a livello di scrittura.
Determinanti sono alcuni viaggi che l'autore compie in Europa, a Parigi soprattutto, dove vive nei pressi della Senna. Ritornato a casa, si dedica all'elaborazione di una serie di racconti e romanzi ambientati in un'ipotetica contea, trasfigurante la sua Lafayette, che si chiama Yoknapatawpha. È un pretesto narrativo che gli serve per scrivere liberamente i suoi migliori lavori, come "Sartoris", che esce nel 1929, con protagonista ispirato al suo vecchio bisnonno, e il famoso "L'urlo e il furore", nato sempre nello stesso anno. 2ff7e9595c
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